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Grazzano Visconti, una creazione del Duca Giuseppe Visconti 


Alessandro Torselli ci racconta il suo viaggio

Grazzano Visconti è un piccolo borgo emiliano del comune di Vigolzone, in provincia di Piacenza.
Seppur molto piccolo si è reso famoso nel tempo per il suo affascinante castello e per tutte le costruzioni che compongono questo borgo, in perfetto stile neo-medievale, con raffinato gusto scenografico e grande ricercatezza nei particolari e nelle decorazioni. 
Non esistono documenti chiari o atti notarili che possano attestare una data ben precisa sulla nascita della contrada. Certo invece è il legame di Grazzano con la nobile famiglia milanese dei Visconti, rappresentati nei loro stemmi dall’inconfondibile “Biscione”.
Il borgo è veramente incantevole ed affascinante. L’atmosfera che si respira passeggiando per i vialetti, tra le case e nelle piazzette, è veramente unica e particolare. Ci sentiamo come trasportati indietro nel tempo, negli anni del ‘400 con i feudi, i fatti d’armi, i misteri dei castelli con i loro fantasmi. Anche qui la loro presenza è confermata dalla statua di Aloisa, il piccolo fantasma che ancora oggi pare si aggiri per il borgo ed intorno al castello.
Un po’ di Storia.
Tutto comincia nel 1395 quando Giovanni Anguissola, marito di Beatrice Visconti, figlia di Gian Galeazzo Visconti, fa costruire un bellissimo castello che, dopo la sua morte e quella dell’unico figlio, passa in eredità alla vedova Beatrice Visconti. Da questa successivamente al fratello Guido Visconti e così via fino ad arrivare nei primi del ‘900 a Giuseppe Visconti. Questi decide di valorizzare la zona adiacente alla dimora e ricostruisce il borgo tutto in stile tre-quattrocentesco. L’architetto incaricato di questa trasformazione è Alfredo Campanini che con grande abilità trasforma un insignificante agglomerato di case rurali in un suggestivo borgo medievale.

Visita del Borgo, non ci sono eccellenze architettoniche da visitare all’interno della contrada. L’attrattiva principale è semplicemente quella di passeggiare per il borgo in totale rilassatezza, guardandoci attorno ed osservando con attenzione tutti i minimi particolari così ben curati. Pur tuttavia alcune costruzioni meritano una più accurata attenzione, per cui una volta muniti di guida rilasciata dal locale Ufficio del Turismo, possiamo cominciare a visitare il Teatro, l’ex Asilo, l’Oratorio delle Grazie, la Piazza Gian Galeazzo Visconti, la Corte Vecchia, il Mulino e la Parrocchiale. Ovviamente l’obbiettivo principale della visita è il Parco con il Castello, assolutamente da non perdere. Per questo motivo è bene essere informati, prima di partire, sui giorni e gli orari di apertura del Parco e del Castello.

Interessanti sono anche le attività commerciali ed artigianali che si trovano all’interno della contrada, con negozi che vendono articoli particolari degni di nota. Esistono poi un interessante museo della Tortura e diversi bar ristoranti dove si possono gustare anche ricette locali, tra le quali i Tortelli con la Coda e i “Pisarei e Fasò” oltre ai vari salumi tipici come la coppa e il salame piacentini, il tutto annaffiato con ottimi vini locali, tra i quali il Gutturnio e la Bonarda.

Particolarmente singolare e consigliabile è la visita della Corte Vecchia. Qui si trovano bene esposti macchinari, attrezzature, utensili e documenti dei primi del ‘900 relativi all’azienda agricola di Grazzano Visconti che qui si era sviluppata su una superficie di circa un ettaro ed operativa fino agli ’80.
Insomma, anche questo è uno dei borghi italiani da non perdere. Un pezzo della nostra storia ed un’ambientazione particolare per gli amanti della fotografia e del video.

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